Descrizione
Scheda Tecnica
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Regione | Languedoc |
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Anno | 2017 |
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Denominazione | AOC Madiran |
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Tipologia | Rosso |
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Vitigno | Tannat – Cabernet |
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Degustazione | Frutti rossi – peperone |
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Alcol | 13,5% |
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Abbinamento | Antipasti – carni rosse – formaggi |
Descrizione Vino
Assemblaggio di 2 vitigni di cui uno, il Tannat, tipico della zona
Etichetta stupenda!
Da consumare preferibilmente in compagnia durante una piacevole picnic primaverile.
La Cantina
“Il vino é una bevanda di pace. Grazie al vino si passa dall’aggressività alla raffinatezza, dalla depressione alla pienezza, dal cibo ordinario all’arte della tavola, dal pensiero riduttivo alla vivacità della mente, dal complesso fisico alla galanteria. Attraverso il piacere ci rivela le belle cose della vita.” Così Bruno Oulié, ex giocatore di rugby ora al comando dell’azienda vinicola di famiglia, descrive l’essenza del suo lavoro, trasmettendo tutta la passione che lo anima.
Crampilh é il nome di una casa di campagna isolata su un’altura che domina il torrente Larcis a Aurions nei Pirenei Atlantici. E’ alla fine del 1800 che Mélanie Crampilh sposa Sabin Oulié, il sindaco del villaggio il quale, con un mulino e qualche terra, dà vita al domaine che chiamerà come sua moglie. E’ dopo l’epidemia di fillossera, il terribile parassita che giunse in Europa nella prima metà dell’800 distruggendo l’80% delle viti, che il figlio Lucien, animato dalla passione per le vigne, sviluppa nel domaine la vinificazione. Tra il 1980 e il 2000 la mano passa, poi, a Alain e Paulette, fino ad arrivare oggi a Bruno, la quarta generazione di vignerons della famiglia.
Crampilh é il nome di una casa di campagna isolata su un’altura che domina il torrente Larcis a Aurions nei Pirenei Atlantici. E’ alla fine del 1800 che Mélanie Crampilh sposa Sabin Oulié, il sindaco del villaggio il quale, con un mulino e qualche terra, dà vita al domaine che chiamerà come sua moglie. E’ dopo l’epidemia di fillossera, il terribile parassita che giunse in Europa nella prima metà dell’800 distruggendo l’80% delle viti, che il figlio Lucien, animato dalla passione per le vigne, sviluppa nel domaine la vinificazione. Tra il 1980 e il 2000 la mano passa, poi, a Alain e Paulette, fino ad arrivare oggi a Bruno, la quarta generazione di vignerons della famiglia.
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